DIPINTO - Clarissa Catti
....le barche che dormono
salgono e scendono la riva
legate alle corde
unendole al mondo terreno....
ALLA VITA - Mario Luzi
... ci aspetta una barca e dondola
nella luce ove il cielo s'inarca
e tocca il mare...
lunedì 5 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
DANZA LENTA
Hai mai guardato i bambini in un girotondo ? O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra? O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla ? O osservato il sole allo svanire della notte? Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce. Il tempo è breve. La musica non durerà. Percorri ogni giorno in volo ? Quando dici "Come stai?" ascolti la risposta? Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa ? Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce Il tempo è breve. La musica non durerà. Hai mai detto a tuo figlio, "lo faremo domani?" senza notare nella fretta, il suo dispiacere ? Mai perso il contatto, con una buona amicizia che poi finita perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire "Ciao" ? Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce Il tempo è breve. La musica non durerà. Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte ti perdi la metà del piacere di andarci. Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno, come un regalo mai aperto . . . gettato via. La vita non è una corsa. Prendila piano. Ascolta la musica
venerdì 2 dicembre 2011
IL MIO NIENTE... OMBRE E RIFLESSI
IL MIO NIENTE
Nel mio niente
c'è la mia ricchezza,
che nel dire sapiente s'umilia,
e più forbita è la parola,
più il mio capo l'altezza a lei non tiene,
e nella mia miseria
continuo a camminare.
Vorrei omaggiarti di ricchezze ambite,
ma nel mio esser piccolo io mi perdo,
e nel mio poco
vorrei frazionar le parti
per tutti, per esser dono.
Ma null'altro ho che i miei versi
per alleviarti il cuore,
e forse non vorrei aver nulla di più
per me stesso.
Solo il mio niente
io posso offrire,
e semmai non basterà
per il ricco ed il sapiente,
con la mia penna,
che come spiga,
di frutti riempie il mio granaio,
sfarinerò quei semi
ai bambini e a poveri
e col mio niente
impasterò quel pane
che mai poco sarà,
per chi nel poco
di ricchezza si sfamerà .
Michela Barba
Nel mio niente
c'è la mia ricchezza,
che nel dire sapiente s'umilia,
e più forbita è la parola,
più il mio capo l'altezza a lei non tiene,
e nella mia miseria
continuo a camminare.
Vorrei omaggiarti di ricchezze ambite,
ma nel mio esser piccolo io mi perdo,
e nel mio poco
vorrei frazionar le parti
per tutti, per esser dono.
Ma null'altro ho che i miei versi
per alleviarti il cuore,
e forse non vorrei aver nulla di più
per me stesso.
Solo il mio niente
io posso offrire,
e semmai non basterà
per il ricco ed il sapiente,
con la mia penna,
che come spiga,
di frutti riempie il mio granaio,
sfarinerò quei semi
ai bambini e a poveri
e col mio niente
impasterò quel pane
che mai poco sarà,
per chi nel poco
di ricchezza si sfamerà .
Michela Barba
ATTRAVERSARE I MURI
Il primo muro che si fà,
si fà coi sassi
dei campi dissodati e corre a lato
di sentieri scoscesi
o circonda gli ulivi abbarbicati
su prode inclini.
Muri di pietre a secco,
di campagna
e tratturi nell'erba a seguitare.
Muri per ogni vita,
muri di pietra e d'aria.
Un muro rosa intonacato
colore d'ansia
come la luce fioca della sera.
Muro di case,
guscio che patisce
e s'imbeve ogni giorno
di lacrime e sorrisi.
Muro a ponente a cogliere tramonti,
con gli scuri accostati
come palpebre chiuse.
Muro-mistero.
Dietro ogni muro
l'ombra di un segreto
che da sempre ignoro.
,
si fà coi sassi
dei campi dissodati e corre a lato
di sentieri scoscesi
o circonda gli ulivi abbarbicati
su prode inclini.
Muri di pietre a secco,
di campagna
e tratturi nell'erba a seguitare.
Muri per ogni vita,
muri di pietra e d'aria.
Un muro rosa intonacato
colore d'ansia
come la luce fioca della sera.
Muro di case,
guscio che patisce
e s'imbeve ogni giorno
di lacrime e sorrisi.
Muro a ponente a cogliere tramonti,
con gli scuri accostati
come palpebre chiuse.
Muro-mistero.
Dietro ogni muro
l'ombra di un segreto
che da sempre ignoro.
,
giovedì 1 dicembre 2011
LE SEDIE DORMONO IN PIEDI
Le sedie dormono in piedi
anche il tavolo
il tappeto sdraiato sul dorso
ha chiuso gli arabeschi
lo specchio dorme
gli occhi delle finestre sono chiusi
il balcone dorme
con le gambe penzolanti nel vuoto
i camini sul tetto dirimpetto dormono
sui marciapiedi dormono le acacie
la nuvola dorme
stringendosi al petto una stella
in casa fuori di casa dorme la luce
Nazim Hikmet
anche il tavolo
il tappeto sdraiato sul dorso
ha chiuso gli arabeschi
lo specchio dorme
gli occhi delle finestre sono chiusi
il balcone dorme
con le gambe penzolanti nel vuoto
i camini sul tetto dirimpetto dormono
sui marciapiedi dormono le acacie
la nuvola dorme
stringendosi al petto una stella
in casa fuori di casa dorme la luce
Nazim Hikmet
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